Regole riscaldamenti: Come affronteremo l’inverno 2022?

✅ COME AFFRONTEREMO L'INVERNO 2022

Il 6 ottobre del 2022 Il Ministero della Transizione Ecologica ha firmato un nuovo Decreto che stabilisce nuovi orari che limitano l’utilizzo dei riscaldamenti domestici. Il Decreto non fa altro che rispettare le linee guida del  nuovo Piano Nazionale che riguardano il contenimento dei consumi.

Per far sì che i cittadini possano affrontare al meglio l’inverno che è ormai alle porte, il governo ha previsto l'aumento degli stoccaggi di gas, che ha superato a fine settembre il 90%, e la diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dalla Russia. A questo si aggiunge il nuovo Regolamento UE che obbliga gli stati dell’Unione a ridurre i consumi di gas in caso di “Allerta UE” e introduce un’ulteriore riduzione “volontaria”.

Cosa c’è da sapere prima di accendere il riscaldamento?
Le modifiche al DPR 74/2013 contenente tutte le disposizioni nazionali concernenti riscaldamento e climatizzazione contenute all’interno del nuovo Decreto del Ministero della Transizione Ecologica prevedono, in sintesi:
  • 1 ora di accensione in meno al giorno del riscaldamento;
  • temperatura del termostato giù di un grado da 20° a 19°, sia negli uffici – pubblici e privati – che nelle case;
  • riduzione di 15 giorni del periodo annuale di accensione del riscaldamento per ogni zona climatica, con l’eccezione della Zona F.
Data di accensione dei riscaldamenti:
Il nuovo Decreto del Ministero prevede la divisione del Paese in 6 zone climatiche, in base alla media delle temperature giornaliere. Queste zone sono:
  • zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600),
  • zona B (tra 600 e 900);
  • zona C (tra 901 e 1400),
  • zona D (tra 1401 e 2100),
  • zona E (tra 2101 e 3000)
  • zona F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).

In base alla zona climatica del proprio Comune si può risalire alla giusta direttiva che indica potranno essere accesi e per quante ore al giorno:
  • Zona climatica A: Dal 8 dicembre al 7 marzo, per 5 ore giornaliere (Comuni di Lampedusa e Linosa; Porto Empedocle).
  • Zona climatica B: Dal 8 dicembre al 23 marzo, per 7 ore ogni giorno (Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani).
  • Zona climatica C: Dal 22 novembre al 23 marzo, per 9 ore giornaliere (province di Imperia; Latina; Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto).
  • Zona climatica D: Dal 8 novembre al 7 aprile, per 11 ore al giorno (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia).
  • Zona climatica E: Dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore nell’arco di una giornata (province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza).
  • Zona climatica F: Non ci sono limitazioni di tempo né orario (province di Cuneo, Belluno e Trento, tutto l'arco alpino montano e più a nord, qualche località anche lungo gli Appennini).

All’interno del nuovo Piano Nazionale, oltre alle misure per la regolazione del riscaldamento, sono contenute anche delle indicazioni per risparmiare in bolletta. Tra queste:
  • Riduzione della temperatura e della durata delle docce
  • Abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno
  • Distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione
  • Eseguire la manutenzione periodica degli impianti di riscaldamento
  • Evitare di coprire i termosifoni presenti in casa
  • Non accendere i termosifoni nelle stanze che non vengono utilizzate
  • Arieggiare la casa nelle prime ore della giornata
  • Fare attenzione alle fasce orarie in cui accendere il riscaldamento
  • Sostituire gli infissi se usurati e poco isolanti

Ma in che modo si può concretamente risparmiare?
E’ bene sapere che nella maggioranza delle case italiane, esiste un impianto di riscaldamento con sistema autonomo che impiega il gas metano come combustibile. Inutile dire che l’importo finale della bolletta dipende anche dalle tariffe dell’offerta che si stipula con uno dei fornitori del libero mercato o del mercato a maggior tutela. Il costo per il riscaldamento di una casa è anche la parte più consistente della spesa energetica di una famiglia.

Scegliere il riscaldamento centralizzato o autonomo?
Un modo per risparmiare è sicuramente quello di scegliere la migliore modalità di riscaldemento in base alla propria abitazione e alle proprie esigenze e molti utenti optano per il riscaldamento centralizzato o autonomo, soprattutto per ragioni tecniche ed economiche.

Il riscaldamento si dice autonomo quando l’impianto è gestito per in autonomia all’interno dell’immobile. In questo caso si intende la possibilità di ricorrere a caminetti, stufe a legna o pellet oppure a una caldaia alimentata a metano a cui sono collegate tubazioni e caloriferi. In questo caso bisogna tener conto della legge per cui il riscaldamento dell’abitazione non può superare i 20 gradi.

Riscaldamento centralizzato invece prevede una caldaia una caldaia comune a più abitazioni, con un sistema di tubazioni che porta l’acqua calda fino ai caloriferi di ogni singolo alloggio. In questo caso, chi sceglie il riscaldamento Centralizzato  farà parte di un complesso condominiale in cui  le caldaie sono alimentate a gasolio o metano. Le caldaie riescono a fornire la stessa quantità di calore del riscaldamento autonomo ma a un prezzo inferiore. A differenza del riscaldamento autonomo però, chi ha il riscaldamento centralizzato non potrà decidere in autonomia orari e condizioni di funzionamento.

Altra modalità di riscaldamento è il Riscaldamento a Pavimento.
Sempre nell’ottica di scegliere il miglior sistema di riscaldamento, molti optano per quello cosiddetto a pavimento, che è costituito da pannelli radianti e tubi che diffondono il calore. A differenza di ciò che si potrebbe pensare, questa tipologia di riscaldamento può essere utilizzata anche nei soffitti e nelle pareti. 

Se si vuole risparmiare utilizzando il miglior metodo in base alle proprie necessità ed esigenze sarebbe opportuno fare una consulenza con chi si occupa di assicurazioni casa/condominio in modo tale da avere tutte le scelte a disposizione e fare una corretta analisi a riguardo, riuscendo ad  ottenere anche una garanzia sulla scelta effettuata.
 

Fonte: https://www.prontobolletta.it/ 

 

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Regione Piemonte - Semplificazione materia urbanistica e edilizia: approvazione L.R. 7/2022

✅ SEMPLIFICAZIONE EDILIZIA

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia.

La Legge Regionale è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 22, supplemento ordinario n. 1 del 1 giugno 2022 la L.R. 31 maggio 2022, n. 7 "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia".

La nuova Legge Regionale, entrata in vigore il giorno della sua pubblicazione, conclude il lungo iter di approvazione della proposta di legge regionale n. 125 presentata il 16 dicembre 2020.

Sono state apportate importanti modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), inoltre è stata riscritta gran parte della legge regionale 4 ottobre 2018, n. 16 (Misure per il riuso, la riqualificazione dell'edificato e la rigenerazione urbana) avente per oggetto interventi di ristrutturazione edilizia, di recupero dei sottotetti e dei rustici.

Viene anche disciplinato il recupero dei vani e locali interrati o seminterrati, modificata la disciplina delle varianti parziali e la definizione delle variazioni essenziali al progetto approvato.

La nuova Legge Regionale dovrà ottenere il parere di legittimità costituzionale.

 

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Online il Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici

PnPE2

Da pochi giorni è online il nuovo portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici (PnPE2), realizzato  da ENEA e dal MITE per offrire informazioni e assistenza a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

Il sito è raggiungibile all’indirizzo pnpe2.enea.it, consente di conoscere tutte le opportunità di investimento agevolato e ottenere informazioni tecniche e statistiche sul monitoraggio di obiettivi nazionali in materia di efficienza energetica. 

 

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Ecco i nuovi prezzi del MiTE per l'asseverazione di congruità delle spese sostenute. Decreto Ministero della Transizione Ecologica 14 febbraio 2022, n. 75

✅Decreto Ministero della Transizione Ecologica 14 febbraio 2022, n. 75

Ecco i nuovi prezzi del MiTE per l'asseverazione di congruità delle spese sostenute. Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato il Decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi del Superbonus 110%. I massimali individuati aggiornano quelli già vigenti per l’Ecobonus, aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione.

In allegato il testo ufficiale del Decreto Ministero della Transizione Ecologica 14 febbraio 2022, n. 75 che riporta i costi massimi specifici agevolabili ai fini dell’asseverazione della congruità delle spese di cui all’articolo 119, comma 13, lettera a) e all’articolo 121, comma 1-ter, lettera b), del decreto-legge n. 34 del 2020. .

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Bonus casa 2021, guida rapida agli interventi agevolati

I bonus stabiliti dal Decreto Rilancio (Superbonus e Sismabonus) si aggiungono a quelli precedenti ancora in vigore, tra cui il Bonus Casa relativo alla ristrutturazione edilizia, e l’Ecobonus al 50 e al 65%. 

Bonus casa 2021: ristrutturazione edilizia

Il bonus ristrutturazioni è la detrazione fiscale del 50 per cento riconosciuta per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria  eseguiti su parti comuni di condominio o in edifici singoli. Il bonus ristrutturazioni , prorogato fino al 31 dicembre 2021, consente di accedere ad un rimborso Irpef per le spese sostenute fino ad un massimo di 96.000 euro.I lavori di ristrutturazione che comportano un risparmio energetico, comportano l’obbligatorietà di invio della comunicazione ENEA.

Bonus casa 2021: Bonus mobili e elettrodomestici

Come previsto dalla nuova Manovra 2021, si potrà continuare a usufruire di una detrazione Irpef del 50% per tutto il 2021 e per ristrutturazioni effettuate dal 1° gennaio 2020 per l’acquisto di mobili (ma attenzione non tutti) e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), a condizione che vengano destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo.

Il tetto di spesa del Bonus Mobili, è stato incrementato da 10.000 euro a 16.000 euro per l’ammontare complessivo detraibile, se la spesa è correttamente indicata nella dichiarazione dei redditi e conservando la documentazione di supporto.

Possono beneficiare dell’agevolazione  i residenti in Italia o all’estero assoggettati a IRPEF in Italia, con pagamento avvenuto mediante carta di credito, carta di debito o bonifico bancario.

Ma quali mobili possono essere ‘agevolati’? 

A titolo esemplificativo, rientrano i letti, gli armadi, le cassettiere,le librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, oltrchè i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di manutenzione straordinaria o ristrutturazione. 

Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende interne, nonché di altri complementi di arredo. 

Bonus casa 2021: Bonus verde

È una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute nel 2020 e nel 2021 per i seguenti interventi:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi

  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.

Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che consentono la tracciabilità delle operazioni (per esempio, bonifico bancario o postale).

La detrazione massima è di 1.800 euro per immobile (36% di 5.000).

Il bonus verde inoltre spetta per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. In questo caso, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Bonus casa 2021: Bonus facciate

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione d’imposta del 90% per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.
Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico. La detrazione è riconosciuta nella misura del 90% delle spese documentate, sostenute nel 2020 e nel 2021 ed effettuate tramite bonifico bancario o postale. Va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo. Non sono previsti limiti massimi di spesa, né un limite massimo di detrazione.

 Bonus casa 2021: Bonus risparmio energetico

I contribuenti che eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti possono detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’imposta sul reddito delle società (Ires). In particolare, i titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale

L’agevolazione è rivolta a tutti i contribuenti, residenti e non residenti, che possiedono l’immobile oggetto di intervento. Oltre ai proprietari, tra gli altri possono fruire dell’agevolazione i titolari di un diritto reale sull’immobile; i condòmini (per gli interventi sulle parti comuni condominiali); gli inquilini; i comodatari. Inoltre, la detrazione può essere fruita dal familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e dal convivente more uxorio. La detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

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Superbonus 110% Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2021

Superbonus 110%

La guida dell’Agenzia delle Entrate è stata aggiornata con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2021, che ha esteso la platea dei beneficiari e ha prorogato la scadenza dell’agevolazione al 30 giugno 2022 e, solo per i condomìni che al giugno 2022 hanno concluso almeno il 60% dei lavori, fino al 31 dicembre 2022.

Tra le novità illustrate: Detrazione fiscale maggiorata al 110% per gli edifici senza APE e alcuni edifici plurifamiliari con unico proprietario, adempimenti in cantiere, modalità con cui usufruire dell’agevolazione, tetti di spesa differenziati per l’installazione delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.??? uno o più muri perimetrali come ad esempio gli edifici collabenti, classificati nella categoria catastale F2, purchè al termine dei lavori raggiungano . La guida indica che possono ottenere il Superbonus gli edifici sprovvisti di attestato di prestazione energetica (APE) perché sprovvisti di copertura o una classe energetica in fascia A. 

Tra gli interventi trainanti viene inclusa la coibentazione del tetto, senza limitare il concetto di superficie disperdente al solo locale sottotetto eventualmente esistente. Sono ammessi al Superbonus gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. Inoltre la guida riporta il chiarimento, dato dalla Legge di Bilancio, sul requisito di “funzionalmente indipendente” che viene soddisfatto se il fabbricato è dotato di almeno tre delle seguenti installazioni o manufatti di proprietà esclusiva: impianto per l’approvvigionamento idrico, per il gas, per l’energia elettrica, impianto di climatizzazione invernale.

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Superbonus 110% I permessi da presentare in Comune

Superbonus 110%, i permessi da presentare al Comune

Per procedere con la pratica di superbonus 110% è necessario ottenere i permessi da richiedere  al Comune per poter dare il via ai lavori, come la Cila, cioè la comunicazione di inizio lavori asseverata, e la Scia, vale a dire la segnalazione certificata di inizio attività. Inoltre, può essere richiesto anche il permesso di costruire quando c’è bisogno di realizzare degli interventi di demolizione e di ristrutturazione del fabbricato.

Quando non bisogna chiedere permessi al Comune

Non occorre, invece, chiedere dei permessi al Comune in caso di lavori di manutenzione ordinaria oppure quando si intende fare alcuni degli interventi che danno diritto al superbonus 110%  come la sostituzione del generatore di calore e l’adeguamento dell’impianto termico ma senza opere edili. Nessuna autorizzazione è necessaria , inoltre, per la sostituzione degli infissi.

 

Superbonus 110%, cos’è la Cila e quando va richiesta

La Cila, ovvero la comunicazione di inizio lavori asseverata, può essere richiesta per i lavori che non hanno bisogno di un’autorizzazione formale da parte del Comune ma rientrano tra quelli di manutenzione straordinaria minore e per i quali occorre un’attestazione da parte di un tecnico abilitato sul rispetto delle normative in vigore e di quelle che riguardano la regola d’arte.

La Cila è necessaria per le opere edili interne o esterne all’immobile che modificano l’assetto planimetrico dell’immobile, come la suddivisione dei locali con pareti non portanti, la modifica di un infisso o la realizzazione di un controsoffitto. Ma anche il rifacimento dell’impianto elettrico o di riscaldamento, per i quali è necessario allegare alla Cila i progetti della parte impiantistica.

Superbonus 110%, cos’è la Scia e quando va richiesta

La Scia, la segnalazione certificata di inizio attività, occorre per gli interventi che interessano le parti strutturali dell’edificio. Prevede l’asseverazione da parte del direttore dei lavori circa gli elementi tecnici impiegati nella parte esistente dell’edificio ed in quelle che verranno realizzate.

Superbonus 110%, quali lavori rientrano nell’edilizia libera

inoltre è da ricordare che alcuni interventi per i quali si ha diritto al superbonus rientrano nel campo dell’ edilizia libera e, quindi, non hanno bisogno di alcuna autorizzazione da parte del Comune. Come nel caso, ad esempio, dell’installazione di pompe di calore aria-aria con potenza inferiore a 12 kW o i pannelli solari o fotovoltaici al di fuori della zona A.

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Superbonus 110% Documentazione tecnica necessaria

Qual è la documentazione tecnica necessaria per isolare termicamente l’abitazione e/o sostituire la caldaia del riscaldamento?

Eccoli di seguito riportati i documenti principali:

1) autodichiarazione del cliente che attesti se ha usufruito di bonus per interventi simili negli ultimi 10 anni, specificando dettaglio (il requisito in verità era presente nella bozza del decreto Requisiti del ministero dello Sviluppo economico poi è stato tolto);

2) visura catastale;

3) Attestato prestazione energetica (Ape) stato iniziale;

4) analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi energetiche);

5) relazione tecnica ai sensi della legge 10/91 (disposizioni in tema di risparmio energetico);

6) dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;

7) pratica edilizia;

8) prospetti in dwg;

9) preventivi e/o computi metrici;

10) dati e trasmittanza serramenti sostituiti;

11) documentazione fotografica intervento;

12) certificazioni serramenti nuovi;

13) dati e certificati nuovi oscuranti;

14) schede tecniche e certificazione del materiali acquistati (nel rispetto requisiti Criteri ambientali minimi) e dichiarazione di corretta posa;

 

L’avanzamento lavori dopo almeno il 30% degli stessi:

15) comunicazione inizio lavori;

16) preventivi e/o computi metrici;

17) fatture Stato Avanzamento Lavori Sal e computi metrici quantità realizzate;

18) documentazione fotografica e Sal;

19) asseverazione modulo allegato 2 comma 13 dell’articolo;

20) scheda descrittiva dell’intervento;

21) ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda

 

A fine lavori

22) preventivi e/o computi metrici;

23) dichiarazione di fine lavori;

24) Ape stato finale;

25) fatture, prestazioni professionali e computi metrici quantità realizzate;

26) documentazione fotografica a fine lavori;

27) asseverazione modulo allegato 1 comma 13 articolo 119 Dl 34/20

28) segnalazione Certificata di agibilità;

29) scheda descrittiva dell’intervento;

30) ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda.

 

Sono fondamentali questi documenti da fornire alla banca per ricevere l’importo del bonus e procedere al pagamento .


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