Accordo UE sulla Direttiva Case Green

✅ Accordo UE sulla Direttiva Case Green

L'accordo sulla Direttiva Case Green segna un passo significativo dell'Unione Europea verso l'adozione di nuovi standard e orientamenti volti a promuovere la sostenibilità ambientale e la lotta contro il cambiamento climatico nel settore delle costruzioni residenziali.

Durante una serie di negoziati e discussioni approfondite, l'UE ha approvato modifiche sostanziali, concentrando gli sforzi sull'estensione delle tempistiche e sulla semplificazione delle disposizioni normative rispetto agli obiettivi iniziali.

Il principale obiettivo della Direttiva Case Green è la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive attraverso interventi di ristrutturazione degli edifici pubblici e privati in tutto il parco immobiliare europeo. L'accordo richiede a ciascuno Stato membro dell'UE di impegnarsi per una riduzione del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-25% entro il 2035.

In particolare, almeno il 15% degli edifici non residenziali più energivori dovrà essere sottoposto a ristrutturazione entro il 2030, con l'obiettivo di aumentare questa percentuale al 26% entro il 2033.

Il panorama edilizio complessivo dovrà subire una riduzione del 55% dei consumi energetici, con un focus sugli interventi sugli edifici meno efficienti. L'accordo prevede anche l'installazione di impianti di energia solare in edifici di nuova costruzione, edifici pubblici e edifici non residenziali soggetti a ristrutturazione, previa autorizzazione.

Inoltre, è prevista la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili. L'UE guarda al futuro energetico e all'edilizia sostenibile, puntando verso un'industria delle costruzioni orientata al miglioramento delle prestazioni degli edifici esistenti.

Questo accordo apre la strada a un cambiamento significativo nelle professioni legate all'edilizia, promuovendo uno sviluppo congiunto dei diversi settori per raggiungere un futuro abitativo più sostenibile e in linea con gli obiettivi di neutralità climatica.

 
 

 

Se cerchi un geometra a Torino per le tue pratiche catastali o edilizie, se hai bisogno di aggiornare la planimetria catastale e desideri un preventivo senza impegno manda un'email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamaci al  3345841380

PRATICHE EDILIZIE TORINO - PRATICHE CATASTALI TORINO - CERTIFICATO ENERGETICO TORINO

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Accordo UE sulla Direttiva Case Green

✅ Accordo UE sulla Direttiva Case Green

L'accordo sulla Direttiva Case Green segna un passo significativo dell'Unione Europea verso l'adozione di nuovi standard e orientamenti volti a promuovere la sostenibilità ambientale e la lotta contro il cambiamento climatico nel settore delle costruzioni residenziali.

Durante una serie di negoziati e discussioni approfondite, l'UE ha approvato modifiche sostanziali, concentrando gli sforzi sull'estensione delle tempistiche e sulla semplificazione delle disposizioni normative rispetto agli obiettivi iniziali.

Il principale obiettivo della Direttiva Case Green è la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive attraverso interventi di ristrutturazione degli edifici pubblici e privati in tutto il parco immobiliare europeo. L'accordo richiede a ciascuno Stato membro dell'UE di impegnarsi per una riduzione del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-25% entro il 2035.

In particolare, almeno il 15% degli edifici non residenziali più energivori dovrà essere sottoposto a ristrutturazione entro il 2030, con l'obiettivo di aumentare questa percentuale al 26% entro il 2033.

Il panorama edilizio complessivo dovrà subire una riduzione del 55% dei consumi energetici, con un focus sugli interventi sugli edifici meno efficienti. L'accordo prevede anche l'installazione di impianti di energia solare in edifici di nuova costruzione, edifici pubblici e edifici non residenziali soggetti a ristrutturazione, previa autorizzazione.

Inoltre, è prevista la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili. L'UE guarda al futuro energetico e all'edilizia sostenibile, puntando verso un'industria delle costruzioni orientata al miglioramento delle prestazioni degli edifici esistenti.

Questo accordo apre la strada a un cambiamento significativo nelle professioni legate all'edilizia, promuovendo uno sviluppo congiunto dei diversi settori per raggiungere un futuro abitativo più sostenibile e in linea con gli obiettivi di neutralità climatica.

 
 

 

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PRATICHE EDILIZIE TORINO - PRATICHE CATASTALI TORINO - CERTIFICATO ENERGETICO TORINO

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Catasto Urbano - domande frequenti

  

 

Cos'è il catasto?


Il catasto è un registro nel quale vengono elencati e descritti i beni immobili, indicando il luogo e i nomi dei proprietari, insieme alle relative rendite, che sono utili per il calcolo di tasse e imposte. Il catasto è detto "particellare" poiché indica la divisione del territorio in particelle. La particella catastale rappresenta una porzione di terreno o edificio di proprietà dello stesso individuo o società, è un'area continua di terreno con la stessa qualità di coltivazione e produttività, situata nello stesso comune e appartenente al medesimo proprietario.

Perché il Catasto è definito "non probatorio"?


Il catasto è definito "non probatorio" perché non costituisce una prova legale di proprietà reale. Anche se contiene informazioni sul cambio di proprietà dei beni registrati, queste informazioni non hanno valore di certificazione della proprietà. Questa definizione è eccezione per alcune aree del nord-est del paese che seguono il modello asburgico (ad esempio, il catasto tavolare).

Cos'è l'Agenzia del Territorio?


Il catasto ha principalmente una funzione fiscale, poiché aiuta a stabilire il reddito imponibile su cui vengono calcolate le tasse e le imposte relative ai beni immobili. Attualmente, il catasto è gestito dall'Agenzia del Territorio (SISTER) e dai comuni che hanno scelto di svolgere funzioni catastali attraverso apposite convenzioni. L'Agenzia del Territorio è una delle quattro Agenzie Fiscali (insieme a Dogane, Entrate e Demanio) responsabili delle attività tecniche e operative precedentemente gestite dal Ministero delle Finanze. L'ente è pubblico e possiede autonomia in diverse aree, dipendendo dal Dipartimento delle Finanze.

Che cosa è il Catasto Tavolare?


Il sistema catastale tavolare (noto anche come "catasto tavolare" o "sistema del libro fondiario") è un tipo di ordinamento catastale che era in uso nell'impero austroungarico ed è ancora attivo in alcune province italiane come Trieste, Gorizia, Trento, Bolzano e in alcuni comuni di altre province. Si differenzia dal catasto ordinario per la modalità di conservazione e per il diverso valore giuridico delle sue informazioni, che hanno effetto costitutivo oltre che probatorio per i trasferimenti immobiliari.

Cos'è la "Rendita Catastale"?


La rendita catastale è un valore utilizzato come base per calcolare:
- Il reddito di un immobile ai fini delle imposte dirette e dell'IMU.
- Il valore catastale per l'imposta sulle successioni, donazioni e compravendite, ovvero le imposte ipotecarie e catastali.
La rendita catastale si ottiene moltiplicando:
- La dimensione dell'unità immobiliare (numero di stanze, superficie e volume).
- La tariffa d'estimo del Comune e della zona censuaria in cui si trova l'immobile, in base alla sua destinazione d'uso (ordinaria, speciale, particolare).
Questa rendita è la base su cui vengono calcolate le imposte sulla casa. Al giorno d'oggi, la rendita moltiplicata per 115,5 costituisce la base imponibile per le imposte sulla compravendita della "prima casa", mentre il valore di 126 è usato per la "seconda casa".

Cos'è il "Reddito Dominicale"?


Il reddito dominicale rappresenta la parte di reddito relativa alla proprietà dei beni, non all'attività agricola effettiva. Questo reddito viene calcolato applicando le tariffe d'estimo che specificano, a livello locale (spesso per ogni singolo Comune), una tariffa per ogni tipo di coltura. Nei calcoli del reddito catastale, possono verificarsi due situazioni:
- Se la coltura in atto coincide con quella nel catasto, il reddito sarà lo stesso del catasto.
- Se la coltura attuale è diversa da quella nel catasto, si applica la tariffa d'estimo media per la coltura attuale.

Quali sono i dati identificativi dell'immobile?


I dati includono:
- Foglio.
- Particella o Mappale.
- Subalterno.

Come si può ottenere una Visura Catastale Certificata?


Per ottenere una Visura Catastale Certificata, bisogna recarsi all'Ufficio Centrale del Catasto,

A cosa può servire una Visura catastale certificata?


La certificazione è necessaria quando si stipula un atto notarile o si redige qualsiasi documento legale.

I dati nella Visura Catastale hanno valore legale?


Il Catasto ha rilevanza fiscale, ma i dati nella Visura Catastale non sono legalmente vincolanti. Il Catasto è considerato un'entità "non probatoria", quindi le informazioni potrebbero non riflettere la realtà, ad esempio i nomi dei proprietari potrebbero essere errati. Per confermare la reale proprietà di un bene immobile, è necessario effettuare una ricerca presso la Conservatoria.

Come agire se il nome del proprietario non è aggiornato?


Se il nome del proprietario non è aggiornato, è possibile richiedere una "Voltura Catastale" per correggere e aggiornare le informazioni..

Cosa significa "meccanizzazione del Catasto"?


Nel 1973, i dati catastali sono stati digitalizzati e memorizzati su supporti magnetici, cioè meccanizzati. Attualmente, i dati sono gestiti mediante supporti informatici.

Che cos'è la Visura catastale storica?


La Visura catastale storica permette di tracciare le modifiche di proprietà e le alterazioni di un immobile dal 1973 a oggi, come registrate in Catasto. Questa visura può essere richiesta solo per un immobile specifico, non per la persona intestataria.

Quali dati sono necessari per le ricerche catastali?


Le ricerche catastali possono essere condotte in tre modi:
- Utilizzando i dati personali.
- Utilizzando i dati dell'azienda.
- Utilizzando i dati dell'immobile (foglio, particella/mappale e subalterno).
Nei primi due casi, è possibile ampliare la ricerca a livello nazionale. Questo è utile per fini legali, quando non si conoscono le proprietà immobiliari di un soggetto, ma è importante notare che le ricerche su scala nazionale non possono essere effettuate presso la Conservatoria.

Dove trovare i dati dell'immobile?


I dati catastali sono presenti nell'atto di compravendita dell'immobile, ma se questo non è disponibile, è possibile ottenere una Visura Catastale su Soggetto.

Cosa significa che i dati sono stati "soppressi"?


A volte, i dati catastali (come foglio, particella/mappale e subalterno) vengono modificati nel tempo. In tali casi, i dati precedenti sono considerati "soppressi". Ad esempio, un terreno dichiarato edificabile passa dalla categoria terreni al catasto fabbricati, oppure due appartamenti uniti generano un nuovo dato.

È possibile richiedere una sola Visura Catastale per più immobili o terreni?


Sì, è possibile se la persona o l'azienda intestataria degli immobili è la stessa. In questo caso, verrà emessa una Visura Catastale contenente tutte le proprietà intestate a quel soggetto.

Nella Visura catastale sono indicati i metri quadrati dell'immobile?


Non sempre la Visura Catastale riporta i metri quadrati dell'immobile; spesso vengono forniti i vani, ma questi non permettono di calcolare i metri quadrati. Per ottenere informazioni precise sui metri quadrati di un immobile, è necessario calcolarli direttamente dalla planimetria.

Se da una ricerca catastale risulta che un soggetto non è intestatario di nulla, cosa significa?


In questo caso, dal punto di vista catastale, il soggetto non risulta intestatario di alcun bene. Tuttavia, il soggetto potrebbe comunque essere proprietario di beni immobiliari, e per ottenere questa informazione è necessario effettuare una ricerca presso la Conservatoria.

Come agire se i dati catastali non sono corretti?


Se i dati catastali non sono corretti, è necessario presentare una "Correzione di Visura Catastale" presso l'Ufficio del Catasto.

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Risparmiare con i pannelli fotovoltaici: cambio fornitore e agevolazioni

✅ Risparmiare con il fotovoltaico   

 Se possiedi un impianto fotovoltaico e desideri risparmiare ulteriormente sulla bolletta energetica, potresti chiederti se sia possibile cambiare operatore. In realtà, puoi farlo senza perdere gli incentivi legati alla connessione dell'impianto. Scopri come la convenzione GSE ti permette di accumulare energia non consumata, ottimizzando i risparmi. Approfitta delle tariffe personalizzate per massimizzare l'autoconsumo e contribuire all'ambiente con i tuoi pannelli solari!

Cambiare operatore con un impianto fotovoltaico: è possibile?

Molti consumatori, soprattutto quelli che si sono avvicinati al mondo dei prosumer, credono erroneamente che l'utilizzo di un impianto fotovoltaico renda impossibile il cambio di fornitore. Soprattutto temono di perdere gli incentivi o le agevolazioni legate alla connessione dell'impianto.Tuttavia, è importante sottolineare che questa convinzione non è del tutto veritiera. Il passaggio da un gestore all'altro, sia che si tratti di una transizione dalla Tutela al Mercato Libero, sia che si cambi gestore all'interno del Mercato Libero, rappresenta un'opzione perfettamente disponibile per i possessori di impianti fotovoltaici. Inoltre, tale operazione non comporta la perdita degli incentivi ottenuti né l'onere di pratiche burocratiche complesse. Il cambiamento di operatore, anzi, offre un vantaggio notevole per coloro che possiedono un impianto fotovoltaico, consentendo di ridurre al minimo il costo dell'energia prelevata dalla rete e massimizzando, di conseguenza, i risparmi complessivi. Al momento del passaggio dal Mercato Tutelato al Mercato Libero, è necessario valutare con attenzione le diverse tariffe proposte dai vari gestori. Nel Mercato Libero, infatti, il costo al kWh dell'energia non è stabilito da ARERA e, quindi, il cliente finale diventa responsabile di scegliere la tariffa più adatta alle proprie esigenze. È essenziale considerare se si preferisce una tariffa a prezzo fisso, che offre stabilità per almeno 12 mesi, o una tariffa variabile indicizzata al PUN (Prezzo Unico Nazionale) con aggiornamenti mensili.

Convenzione GSE: come funziona?

Una delle opportunità più vantaggiose per coloro che hanno installato un impianto fotovoltaico è la possibilità di sottoscrivere una convenzione con il GSE (Gestore Servizi Energetici). Questa convenzione prende il nome di "scambio sul posto" e rappresenta una sorta di accumulo virtuale per l'energia prodotta ma non consumata, che viene immessa nella rete pubblica.

È essenziale sottolineare che la convenzione con il GSE è completamente indipendente dal fornitore di energia elettrica e, quindi, il cambio operatore non influisce in alcun modo sulle agevolazioni previste da questa convenzione. Il ruolo del GSE è quello di fatturare i consumi trasmessi dal distributore di zona, mentre i benefici legati allo scambio sul posto sono fruibili indipendentemente dal fornitore scelto.

Il funzionamento dello scambio sul posto è abbastanza semplice ma vantaggioso. Durante il giorno, l'impianto fotovoltaico produce energia pulita e parte di essa potrebbe non essere consumata istantaneamente. Questa energia in eccesso viene immessa nella rete pubblica dopo essere passata attraverso il contatore di scambio, che calcola i kWh immessi.

Di sera, quando l'impianto fotovoltaico non produce energia sufficiente per coprire i bisogni di consumo, l'energia viene prelevata dalla rete. Il prelievo dalla rete viene conteggiato nella bolletta dell'elettricità del richiedente e verrà poi rimborsato parzialmente in base a quanto è stato immesso in rete dall'impianto fotovoltaico.

Un altro aspetto importante riguarda il valore del rimborso. Il GSE riconosce un "contributo in conto scambio" calcolato sul valore di mercato dell'energia immessa in eccesso nella rete pubblica, e questo contributo viene erogato attraverso acconti quadrimestrali e un conguaglio annuale.

Quale offerta scegliere per risparmiare? Offerte Monorarie vs Biorarie vs Triorarie

La scelta dell'offerta energetica giusta può fare la differenza per ottimizzare i risparmi con i pannelli solari. Sul Mercato Libero, a differenza della Tariffa Tutelata, i consumatori hanno diverse opzioni tra cui scegliere, come le tariffe monorarie, biorarie e triorarie.

Le tariffe monorarie prevedono lo stesso costo dell'energia per tutte le ore del giorno, rendendo la bolletta più semplice da gestire.

Le tariffe biorarie, invece, dividono la giornata in due fasce orarie: una con il costo dell'energia più basso durante la notte e l'altra con un costo più alto durante il giorno.

Infine, le tariffe triorarie rappresentano una scelta ancora più conveniente per coloro che possono ottimizzare l'uso dell'energia, poiché prevedono tre fasce orarie con un prezzo particolarmente vantaggioso durante la notte, la domenica e i giorni festivi.

Per coloro che hanno installato pannelli solari, è consigliabile orientarsi verso offerte che presentino tariffe modulate al ribasso nelle ore serali, in modo da massimizzare l'autoconsumo e ridurre il prelievo di energia dalla rete pubblica. Inoltre, è importante prediligere offerte con bassi costi fissi, poiché per i consumatori con un basso prelievo di energia, il contributo fisso può rappresentare una parte significativa della bolletta.

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