Certificato APE Torino: cosa serve? quanto costa?

✅ Certificazione energetica APE: quando è obbligatoria?

Certificato APE Torino: cosa serve? e quanto costa?
Se stai locando o vendendo un immobile a Torino e hai scoperto l'obbligo di ottenere l'Attestato di Prestazione Energetica (APE), non preoccuparti, procurarsi questo certificato è più semplice di quanto possa sembrare. In questo articolo, ti guideremo attraverso i passaggi necessari per ottenere l'APE, illustrando i documenti obbligatori e consigliati, e fornendo informazioni sul costo.

Chi redige l'Attestato APE a Torino?
L'Attestato APE può essere redatto solo da Tecnici Certificatori energetici abilitati e accreditati secondo i requisiti definiti dall'art. 2 del DPR 75/2013.

Quanto costa l'Attestato di Prestazione Energetica?
Il costo medio di un Certificato APE per un alloggio di circa mq.70  si aggira intorno ai 130€, ma può variare in base alle personalizzazioni richieste. .

Documenti per ottenere un Certificato APE a Torino
1.Planimetria catastale: Per capire la disposizione dell'immobile rispetto ad altri edifici e l'orientamento spaziale. (Se incarichi il nostro Studio è un documento che recuperiamo noi)
   
2. Visura dell'immobile: Fornisce informazioni fondamentali come dati catastali aggiornati e categoria catastale. (Se incarichi il nostro Studio è un documento che recuperiamo noi)
   
3. Libretto dell’impianto di riscaldamento: Importante per valutare la prestazione energetica dell'immobile.

Altri documenti (se in vostro possesso consigliati)
1. Relazione Energetica ex Legge 10: Utile se l'immobile è di recente costruzione o ha subito importanti ristrutturazioni o ampliamenti volumetrici.

2. Pratica ENEA: Fornisci una copia se è stata inserita a seguito di ristrutturazioni importanti o riqualificazioni.

3. Schede o documentazioni tecniche relative agli impianti e agli infissi:Schede tecniche, documenti tecnici o altri dati utili sulle prestazioni delle installazioni energetiche presenti nell'immobile.

Cosa fare se non possiedi il libretto d'impianto


- Impianto autonomo Contatta il fornitore o un tecnico manutentore autorizzato per ottenere il libretto o richiederne un duplicato.

- Impianto centralizzato: Richiedi al Tecnico Certificatore accesso al Catasto Impianti Termici (C.I.T.) per recuperare il libretto d'impianto in forma digitale, se disponibile.

Se l'immobile è sprovvisto di impianto:
In caso di assenza di impianto, il Tecnico Certificatore simulerà gli impianti mancanti, ipotizzando che l'immobile sia provvisto di impianti standard. La simulazione  influenzerà la durata massima dell'Attestato APE, che non può avere validità superiore a 1 anno.

In conclusione, se hai bisogno dell'Attestato di Prestazione Energetica, e desideri un preventivo senza impegno manda un'email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamaci al  3345841380

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Certificazione energetica APE: quando è obbligatoria?

✅ Certificazione energetica APE: quando è obbligatoria?

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE), comunemente noto come certificato energetico, è un documento essenziale che classifica un immobile in base alle sue caratteristiche energetiche. Questa classificazione avviene mediante un sistema graduato dalla lettera A alla G, rappresentante l'efficienza energetica dell'edificio. Il certificato APE viene redatto da professionisti  regolarmente iscritti agli albi professionali. Questi esperti valutano vari parametri dell'immobile, determinandone la classe energetica e i consumi energetici.

La certificazione, corredata di timbro e firma, assume carattere ufficiale e implica la piena assunzione di responsabilità legali da parte del certificatore.

Obbligatorietà del certificato energetico APE Il certificato APE è obbligatorio per legge in diverse situazioni, in conformità al D.lgs. n. 192/2005. Le seguenti circostanze richiedono la redazione e l'allegato del certificato: Compravendita e locazione: Dal 1° luglio 2009 è obbligatorio per tutte le compravendite e dal 1° luglio 2010 anche per gli affitti. Deve essere allegato nei contratti di affitto e vendita. Nuove costruzioni: È obbligatorio per nuove costruzioni adibite ad uso civile e residenziale. Ristrutturazioni importanti: È richiesto in caso di ristrutturazioni che coinvolgano oltre il 25% della superficie dell’immobile o dell’involucro. Interventi di riqualificazione energetica: Necessario per accedere alle detrazioni fiscali. Edifici pubblici: Obbligatorio per edifici pubblici con superficie utile oltre i 250 m² e per contratti di gestione del calore. Annunci di vendita: Deve essere incluso in annunci di vendita, sia online che offline, con l'obbligo per le agenzie immobiliari di possedere tutta la documentazione dell'edificio, inclusa la certificazione APE.

Eccezioni alla necessità del certificato APE Alcuni immobili sono esenti dalla certificazione energetica, tra cui: Edifici industriali e artigianali. Edifici rurali e agricoli senza impianti di climatizzazione. Fabbricati isolati con una superficie totale inferiore a 50 m². Edifici senza sistema tecnico di riscaldamento/climatizzazione, come cantine, garage o depositi. Edifici ad uso religioso. Ruderi o scheletri strutturali.

È importante notare che la mancata presentazione del certificato APE quando obbligatorio può comportare sanzioni amministrative. In conclusione, se hai bisogno dell'Attestato di Prestazione Energetica, e desideri un preventivo senza impegno manda un'email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamaci al  3345841380

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La scadenza dell’Attestato di Prestazione Energetica

✅ Quando scade la certificazione energetica APE (ATTESTATO PRESTAZIONE ENERGETICA) e come rinnovarla

Se il tuo certificato APE è scaduto o sta per farlo, è fondamentale comprendere i passi necessari per il suo rinnovo.

L'articolo fornisce dettagli approfonditi sulla scadenza della certificazione APE e sulle procedure di rinnovo correlate.

Quando scadenza dell'Attestato di Prestazione Energetica

Innanzitutto, è importante conoscere quando scade l'attestato di prestazione energetica (APE). Le situazioni che determinano la perdita di validità dell'Attestato APE sono principalmente due:

- Esecuzione di interventi di ristrutturazione e installazione/ammodernamento degli impianti.

- Scadenza naturale dei termini, che corrisponde a 10 anni dalla data di emissione (questa data di scadenza è indicata sull'attestato stesso).

Lavori che invalidano il Certificato APE

Diverse modifiche o interventi possono influire sulla validità del Certificato APE, inclusi: modifiche all'involucro, siano esse migliorative o peggiorative (come la rimozione di un cappotto termico). Installazione o rimozione di persiane, avvolgibili o tende da sole. Sostituzione di infissi o serramenti. Variazione della cubatura della casa. Sostituzione di impianti di riscaldamento, climatizzazione o per la produzione di acqua calda sanitaria. 

In presenza di una o più di queste situazioni, il certificato scade il 31 dicembre dell'anno successivo ai lavori o alla mancata manutenzione programmata.

Cambiamenti normativi e classificazione dell'immobile È essenziale considerare la mutevolezza del quadro normativo, poiché criteri di classificazione e soglie di consumo energetico vengono periodicamente aggiornati. L'immobile potrebbe ritrovarsi in una nuova classificazione anche senza modifiche al suo stato di fatto.

Rinnovo dell'Attestato APE Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in assenza di interventi di ristrutturazione e con regolari manutenzioni sugli impianti, la certificazione APE non può essere rinnovata. La classificazione potrebbe variare anche senza modifiche alla struttura dell'edificio, rendendo necessario rifare la certificazione ex novo alla scadenza.

Come ottenere una nuova Certificazione Energetica APE Per ottenere una nuova certificazione APE dopo la scadenza, è necessario affidarsi a un tecnico abilitato. Questo professionista, iscritto all'albo e con tutti i requisiti di legge, effettuerà la certificazione energetica rispettando le normative vigenti. È importante sottolineare che una certificazione energetica scaduta non può essere utilizzata in annunci immobiliari di compravendita o affitto. Pertanto, è consigliabile rinnovare il certificato APE prima di pubblicare annunci o affidare l'incarico a un'agenzia immobiliare seria.

Costo della Certificazione APE Il processo di certificazione APE comporta costi, compresi gli oneri amministrativi di comunicazione e registrazione. Sebbene non esista la possibilità di ottenere un attestato APE gratuito, è possibile risparmiare sul costo complessivo.

Se cerchi un geometra a Torino per le tue pratiche catastali o edilizie, se hai bisogno di aggiornare la planimetria catastale e desideri un preventivo senza impegno manda un'email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamaci al  3345841380

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Accordo UE sulla Direttiva Case Green

✅ Accordo UE sulla Direttiva Case Green

L'accordo sulla Direttiva Case Green segna un passo significativo dell'Unione Europea verso l'adozione di nuovi standard e orientamenti volti a promuovere la sostenibilità ambientale e la lotta contro il cambiamento climatico nel settore delle costruzioni residenziali.

Durante una serie di negoziati e discussioni approfondite, l'UE ha approvato modifiche sostanziali, concentrando gli sforzi sull'estensione delle tempistiche e sulla semplificazione delle disposizioni normative rispetto agli obiettivi iniziali.

Il principale obiettivo della Direttiva Case Green è la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive attraverso interventi di ristrutturazione degli edifici pubblici e privati in tutto il parco immobiliare europeo. L'accordo richiede a ciascuno Stato membro dell'UE di impegnarsi per una riduzione del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-25% entro il 2035.

In particolare, almeno il 15% degli edifici non residenziali più energivori dovrà essere sottoposto a ristrutturazione entro il 2030, con l'obiettivo di aumentare questa percentuale al 26% entro il 2033.

Il panorama edilizio complessivo dovrà subire una riduzione del 55% dei consumi energetici, con un focus sugli interventi sugli edifici meno efficienti. L'accordo prevede anche l'installazione di impianti di energia solare in edifici di nuova costruzione, edifici pubblici e edifici non residenziali soggetti a ristrutturazione, previa autorizzazione.

Inoltre, è prevista la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili. L'UE guarda al futuro energetico e all'edilizia sostenibile, puntando verso un'industria delle costruzioni orientata al miglioramento delle prestazioni degli edifici esistenti.

Questo accordo apre la strada a un cambiamento significativo nelle professioni legate all'edilizia, promuovendo uno sviluppo congiunto dei diversi settori per raggiungere un futuro abitativo più sostenibile e in linea con gli obiettivi di neutralità climatica.

 
 

 

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Accordo UE sulla Direttiva Case Green

✅ Accordo UE sulla Direttiva Case Green

L'accordo sulla Direttiva Case Green segna un passo significativo dell'Unione Europea verso l'adozione di nuovi standard e orientamenti volti a promuovere la sostenibilità ambientale e la lotta contro il cambiamento climatico nel settore delle costruzioni residenziali.

Durante una serie di negoziati e discussioni approfondite, l'UE ha approvato modifiche sostanziali, concentrando gli sforzi sull'estensione delle tempistiche e sulla semplificazione delle disposizioni normative rispetto agli obiettivi iniziali.

Il principale obiettivo della Direttiva Case Green è la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive attraverso interventi di ristrutturazione degli edifici pubblici e privati in tutto il parco immobiliare europeo. L'accordo richiede a ciascuno Stato membro dell'UE di impegnarsi per una riduzione del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-25% entro il 2035.

In particolare, almeno il 15% degli edifici non residenziali più energivori dovrà essere sottoposto a ristrutturazione entro il 2030, con l'obiettivo di aumentare questa percentuale al 26% entro il 2033.

Il panorama edilizio complessivo dovrà subire una riduzione del 55% dei consumi energetici, con un focus sugli interventi sugli edifici meno efficienti. L'accordo prevede anche l'installazione di impianti di energia solare in edifici di nuova costruzione, edifici pubblici e edifici non residenziali soggetti a ristrutturazione, previa autorizzazione.

Inoltre, è prevista la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili. L'UE guarda al futuro energetico e all'edilizia sostenibile, puntando verso un'industria delle costruzioni orientata al miglioramento delle prestazioni degli edifici esistenti.

Questo accordo apre la strada a un cambiamento significativo nelle professioni legate all'edilizia, promuovendo uno sviluppo congiunto dei diversi settori per raggiungere un futuro abitativo più sostenibile e in linea con gli obiettivi di neutralità climatica.

 
 

 

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Regole riscaldamenti: Come affronteremo l’inverno 2022?

✅ COME AFFRONTEREMO L'INVERNO 2022

Il 6 ottobre del 2022 Il Ministero della Transizione Ecologica ha firmato un nuovo Decreto che stabilisce nuovi orari che limitano l’utilizzo dei riscaldamenti domestici. Il Decreto non fa altro che rispettare le linee guida del  nuovo Piano Nazionale che riguardano il contenimento dei consumi.

Per far sì che i cittadini possano affrontare al meglio l’inverno che è ormai alle porte, il governo ha previsto l'aumento degli stoccaggi di gas, che ha superato a fine settembre il 90%, e la diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dalla Russia. A questo si aggiunge il nuovo Regolamento UE che obbliga gli stati dell’Unione a ridurre i consumi di gas in caso di “Allerta UE” e introduce un’ulteriore riduzione “volontaria”.

Cosa c’è da sapere prima di accendere il riscaldamento?
Le modifiche al DPR 74/2013 contenente tutte le disposizioni nazionali concernenti riscaldamento e climatizzazione contenute all’interno del nuovo Decreto del Ministero della Transizione Ecologica prevedono, in sintesi:
  • 1 ora di accensione in meno al giorno del riscaldamento;
  • temperatura del termostato giù di un grado da 20° a 19°, sia negli uffici – pubblici e privati – che nelle case;
  • riduzione di 15 giorni del periodo annuale di accensione del riscaldamento per ogni zona climatica, con l’eccezione della Zona F.
Data di accensione dei riscaldamenti:
Il nuovo Decreto del Ministero prevede la divisione del Paese in 6 zone climatiche, in base alla media delle temperature giornaliere. Queste zone sono:
  • zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600),
  • zona B (tra 600 e 900);
  • zona C (tra 901 e 1400),
  • zona D (tra 1401 e 2100),
  • zona E (tra 2101 e 3000)
  • zona F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).

In base alla zona climatica del proprio Comune si può risalire alla giusta direttiva che indica potranno essere accesi e per quante ore al giorno:
  • Zona climatica A: Dal 8 dicembre al 7 marzo, per 5 ore giornaliere (Comuni di Lampedusa e Linosa; Porto Empedocle).
  • Zona climatica B: Dal 8 dicembre al 23 marzo, per 7 ore ogni giorno (Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani).
  • Zona climatica C: Dal 22 novembre al 23 marzo, per 9 ore giornaliere (province di Imperia; Latina; Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto).
  • Zona climatica D: Dal 8 novembre al 7 aprile, per 11 ore al giorno (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia).
  • Zona climatica E: Dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore nell’arco di una giornata (province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza).
  • Zona climatica F: Non ci sono limitazioni di tempo né orario (province di Cuneo, Belluno e Trento, tutto l'arco alpino montano e più a nord, qualche località anche lungo gli Appennini).

All’interno del nuovo Piano Nazionale, oltre alle misure per la regolazione del riscaldamento, sono contenute anche delle indicazioni per risparmiare in bolletta. Tra queste:
  • Riduzione della temperatura e della durata delle docce
  • Abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno
  • Distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione
  • Eseguire la manutenzione periodica degli impianti di riscaldamento
  • Evitare di coprire i termosifoni presenti in casa
  • Non accendere i termosifoni nelle stanze che non vengono utilizzate
  • Arieggiare la casa nelle prime ore della giornata
  • Fare attenzione alle fasce orarie in cui accendere il riscaldamento
  • Sostituire gli infissi se usurati e poco isolanti

Ma in che modo si può concretamente risparmiare?
E’ bene sapere che nella maggioranza delle case italiane, esiste un impianto di riscaldamento con sistema autonomo che impiega il gas metano come combustibile. Inutile dire che l’importo finale della bolletta dipende anche dalle tariffe dell’offerta che si stipula con uno dei fornitori del libero mercato o del mercato a maggior tutela. Il costo per il riscaldamento di una casa è anche la parte più consistente della spesa energetica di una famiglia.

Scegliere il riscaldamento centralizzato o autonomo?
Un modo per risparmiare è sicuramente quello di scegliere la migliore modalità di riscaldemento in base alla propria abitazione e alle proprie esigenze e molti utenti optano per il riscaldamento centralizzato o autonomo, soprattutto per ragioni tecniche ed economiche.

Il riscaldamento si dice autonomo quando l’impianto è gestito per in autonomia all’interno dell’immobile. In questo caso si intende la possibilità di ricorrere a caminetti, stufe a legna o pellet oppure a una caldaia alimentata a metano a cui sono collegate tubazioni e caloriferi. In questo caso bisogna tener conto della legge per cui il riscaldamento dell’abitazione non può superare i 20 gradi.

Riscaldamento centralizzato invece prevede una caldaia una caldaia comune a più abitazioni, con un sistema di tubazioni che porta l’acqua calda fino ai caloriferi di ogni singolo alloggio. In questo caso, chi sceglie il riscaldamento Centralizzato  farà parte di un complesso condominiale in cui  le caldaie sono alimentate a gasolio o metano. Le caldaie riescono a fornire la stessa quantità di calore del riscaldamento autonomo ma a un prezzo inferiore. A differenza del riscaldamento autonomo però, chi ha il riscaldamento centralizzato non potrà decidere in autonomia orari e condizioni di funzionamento.

Altra modalità di riscaldamento è il Riscaldamento a Pavimento.
Sempre nell’ottica di scegliere il miglior sistema di riscaldamento, molti optano per quello cosiddetto a pavimento, che è costituito da pannelli radianti e tubi che diffondono il calore. A differenza di ciò che si potrebbe pensare, questa tipologia di riscaldamento può essere utilizzata anche nei soffitti e nelle pareti. 

Se si vuole risparmiare utilizzando il miglior metodo in base alle proprie necessità ed esigenze sarebbe opportuno fare una consulenza con chi si occupa di assicurazioni casa/condominio in modo tale da avere tutte le scelte a disposizione e fare una corretta analisi a riguardo, riuscendo ad  ottenere anche una garanzia sulla scelta effettuata.
 

Fonte: https://www.prontobolletta.it/ 

 

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